Con i soldi guadagnati durante il Mondiale il portiere della nazionale iraniana paga la cauzione a 20 connazionali incarcerati dal regime.
Altri compagni di squadra dopo di lui hanno preso questa decisione. Payam Niazmand, il portiere della Nazionale iraniana ha utilizzato i soldi guadagnati per la partecipazione al Mondiale in Qatar, circa 9mila euro, per pagare la cauzione a 20 dei suoi connazionali e farli scarcerare. Diciotto uomini e due donne condannati a tre anni di carcere nella provincia di Isfahan, e incapaci di pagare le spese da soli a causa dei debiti, sono stati fatti uscire di prigione grazie al gesto del portiere della Nazionale di calcio.
La notizia non specifica il motivo dell’arresto di queste persone e perché fossero in carcere ma molto probabilmente fanno parte dei milioni di iraniani scesi in piazza per protestare contro il regime, proteste che da settembre non si fermano e continuano a ribellarsi all’ayatollah. Non è il primo gesto che la Nazionale iraniana compie a supporto del popolo oppresso dalle autorità. Durante i mondiali infatti la loro scelta di non cantare l’inno prima della partita contro l’Inghilterra per solidarietà ai manifestanti e per esprimere il dissenso contro il regime è stato un forte gesto di resistenza, che ha subito poi ripercussioni.
La scelta di liberare i connazionali
I media che hanno diffuso la notizia spiegano che il portiere 27enne, che attualmente gioca nel Portimonense oggi in prestito al Sepahan, ha deciso di devolvere questi 9mila euro per chi è in difficoltà, incarcerato, magari ingiustamente, nel suo paese e ha deciso di utilizzare 9.000 euro del bonus ricevuto dalla Federazione per la partecipazione alla coppa in Qatar per pagare la cauzione di 20 detenuti. Molti suoi compagni di nazionale hanno deciso di seguire il suo esempio.
Sono molti gli sportivi che si sono schierati al fianco delle proteste e in favore dei diritti umani contro le dure repressioni che la Repubblica islamica sta mettendo in atto per fermare la sovversione.